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STORIA DEL CASTELLO DI SANTA MARIA

A Mongrando, in frazione Ceresane, vi sono dei ruderi nascosti da una fitta vegetazione: sono i resti di un piccolo castello, di una chiesetta e di una torre circondate da mura.

Questo sito, oggi quasi abbandonato, era un tempo un luogo importante, teatro di battaglie e di lotte per il potere.

Il primo documento storico in cui viene riportato il nome di Mongrando risale al  5/10/1152 ed è un diploma in cui l’imperatore Federico Barbarossa dona il paese al conte Guido di Biandrate.

Il “castrum Montisgrandis” viene invece nominato nel 1164, quando il conte lo cede al comune di Vercelli. I Biandrate, però, si pentono presto di questa cessione e si rimpossessano del castello usandolo come base militare contro i vercellesi. Durante queste battaglie vengono reclutati come soldati anche molti mongrandesi.

La contesa per il possesso del castrum finì nel 1201 quando Rainero, Ottone e Gaslino di Biandrate lo consegnano al comune di Vercelli venendone, però, investiti a feudatari.

Nel 1254 Vercelli erige Mongrando a borgo franco, insieme ad altri venti paesi, allo scopo di creare una rete difensiva contro Bonifacio marchese del Monferrato.

Ciò porta a nuovi contrasti tra i conti di Biandrate e Vercelli che si risolvono con il trattato di pace del 24/4/1286 in cui viene deciso che il governo di Mongrando spetta al vescovo di Vercelli Ajmone.

Intanto anche la chiesa, dedicata all’Annunciazione di Maria, aumenta di importanza e di ricchezza e la sua rettoria viene contesa tra i Mirolio, gli Avogadro e i Gromo.

Segue un periodo di relativa tranquillità che si interrompe nel 1348, quando le lotte tra guelfi e ghibellini raggiungono il nostro territorio: Vercelli viene occupata dai Visconti (ghibellini) ed il vescovo Giovanni Fieschi è costretto a rifugiarsi a Biella.

Il suo governo dispotico e l’aumento delle tasse portano però i Biellesi a ribellarsi e il vescovo deve fuggire a Masserano.

Intanto i Visconti continuano ad espandere il loro territorio e occupano Mongrando nel 1349.

Quattro anni dopo Biella  si mette spontaneamente sotto la loro signoria.

Nel 1372 nasce la lega antiviscontea tra papa Gregorio x1 e Amedeo v1 di Savoia (il Conte Verde).

Naturalmente il Fieschi approfitta di questo momento per cercare di rientrare a Biella.

Vi riesce nel 1374 ma, nel 1377, i Biellesi si  rivoltano nuovamente contro di lui e lo incarcerano, portando i Savoia ad intervenire.

Biella, allora, fà dedizione ai Savoia.

Anche il castello di Mongrando viene quindi ceduto dal marchese Giovanni di Monferrato ad Amedeo  v111  di Savoia.

I Visconti provano a riconquistarlo nel 1407 con una sanguinosa battaglia tra le loro truppe, comandate da Facino Cane, e quelle sabaude, agli ordini del conte palatino Pietro Bertodano.

E’ quest’ultimo a vincere la battaglia ma, in essa, perde il figlio Lodovico.

Il 22/4/1407 il conte di Savoia infeuda Mongrando a Reghino Valperga, che lo cederà nel 1412 in cambio di Maglione.

Emanuele Filiberto lo vende poi agli Scaglia che, a loro volta, lo rivendono nel 1550 a Francesco Dal Pozzo.

Questo lo cederà l’anno seguente agli Avogadro di Cerrione in cambio di Ponderano.

Mongrando resta sotto questa famiglia fino al 1629, quando viene devoluto a Paolo Loyra di Poirino.

Nel 1649 il castello viene gravemente danneggiato dagli spagnoli durante la guerra contro la Francia.

Nel 1724 viene dato in feudo a Giovanni Battista Casotti.

Da allora l’importanza di questo sito va sempre scemando, tanto che nell’inventario ecclesiale del 1819 si può leggere che la chiesa di S. Maria di Castelvecchio non esiste più.

Qui viene però ancora combattuta una battaglia, l’1/2/1945, tra il battaglione partigiano “Leslie Parker” ed i nazifascisti.

Flora Rocchetti